martedì 9 dicembre 2008

Fёdor Dostoevskij: "Il Sosia"













Ma cos'è? Un incubo? Una follia? E' lui o sono io? No, è un "non io", un dissimile, un rivale...è "l'altro io"!
Al terzo scovolgente incontro con lo sconosciuto che ha sinistramente tutto di conosciuto, famigliare, inquietantemente famigliare, il signor Goljadkin riconosce l'uomo.
[...] "Tutti i presentimenti si erano completamente avverati. Tutto ciò che egli paventava e presagiva avveniva ora nella realtà. Il signor Goljadkin aveva perfettamente riconosiuto il suo amico notturno. Il suo amico notturno non era altri che lui stesso, il signor Goljadkin in persona, un'altro signor Goljadkin, un doppio signor Goljadkin, esattamente identico a lui, insomma, quello che si dice sosia sotto tutti i riguardi [...] "
[da Il Sosia]

1 commento:

Anonimo ha detto...

L' "io" che diventa "altro da sé"...secoli e secoli di letteratura e,più recentemente,cinema...da Narciso a Fight Club... :-)
(..però IL SOSIA mi manca..vedrò di recuperare!)
un abbraccio.
Zia